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Esame finale del Master in Educazione Civica
Europea e Multilivello
prima edizione: marzo 2025

Il 29 marzo 2025 si è tenuta, presso l’Università degli Studi Link, la terza sessione d’esame della prima edizione del Master di I livello in Educazione Civica Europea e Multilivello. La Commissione d’esame, composta dal Prof. Giorgio Grimaldi, dal Prof. Dario Quattromani, dalla Prof.ssa Maria Teresa Morelli, dal Prof. Tommaso Visone e dalla Dott.ssa Bleona Shkullaku, ha valutato i project work finali presentati dai discenti, che hanno approfondito tematiche storiche, ambientali, educative e di genere, offrendo spunti originali per la promozione della cittadinanza attiva in una prospettiva europea e multilivello. 

A seguire, sono disponibili alcuni scatti della giornata e gli abstract dei project work presentati.

Project work / Tesi

ALGIERI Giovanna
L’educazione civica nei sistemi scolastici italiano e portoghese

Relatrice: prof.ssa Maria Letizia Baldoni

Abstract

Perché educare fin dall’infanzia all’educazione civica è importante oggi? Quali sono le sfide della società contemporanea che rendono necessaria una formazione civica solida fin dalla più tenera età? La società del XXI secolo si sta sviluppando in maniera tale che ormai deve affrontare e risolvere le numerose sfide nate soprattutto nel secolo precedente nei più svariati ambiti (dal mondo famiglia al mondo società) e quindi proporre l’educazione civica in ambito scolastico in forma sistematica diventa sempre meno procrastinabile. Ecco alcuni motivi principali che giustificano un ruolo attivo dell’educazione civica a scuola:

1. Formare cittadini responsabili e attivi

2. Combattere la disinformazione e le fake news

3. Promuovere la partecipazione democratica

4. Affrontare le sfide globali

5. Sviluppare il rispetto per le regole e per gli altri

BENATTI Cinzia
PAC e sostenibilità

Relatore: prof. Giorgio Grimaldi

Abstract

La pandemia che ha colpito il mondo intero e i recenti conflitti bellici in atto nel nostro continente hanno messo in evidenza la fragilità del nostro sistema socioeconomico, basato principalmente sulla crescita economica indiscriminata e sull’individualismo.

Ci troviamo di fronte, forse, ad un’occasione per porre le basi di un nuovo modo di intendere lo sviluppo, che ponga al centro non l’interesse di pochi ma quello della collettività, in un’ottica di reale sostenibilità ambientale, economica e sociale; si tratterà, quindi, di definire nuovi paradigmi in cui anche l’agricoltura, intesa come attività produttiva basata sull’utilizzazione delle risorse naturali e con una funzione sociale insostituibile, dovrà affrontare in modo deciso le sfide del futuro.

Il project work intende tratteggiare un excursus della rinnovata dimensione dell’agricoltura, laddove da settore primario produttore di cibo per gli esseri umani è chiamata a fronteggiare le attuali sfide della sostenibilità, La valenza sociale dell’agricoltura è stata valorizzata dagli strumenti volti a favorirne la multifunzionalità, che hanno introdotto la disciplina dell’agricoltura sociale, sino alle nuove frontiere del welfare e alla produzione di beni collettivi, quali nuove attribuzioni dell’impresa agricola di oggi.

La stessa riforma della PAC 2023-2027 delinea questa evoluzione, che rappresenta un equilibrio tra i tre livelli di sostenibilità, economica, sociale e ambientale, con una nuova attenzione e sensibilità anche per la dimensione sociale dell’agricoltura.

Sempre più, anche con la riforma della PAC, l’impresa agricola è chiamata ad un nuovo ruolo, alla tutela di beni comuni e alla promozione di interessi collettivi, quali la biodiversità, la tutela dell’ambiente e la lotta ai cambiamenti climatici. Le imprese agricole, attraverso la multifunzionalità, sono chiamate a produrre cibo, ma anche servizi alla collettività e a far fronte alle nuove sfide dell’economia circolare.

Oggi le più importanti istituzioni internazionali (ONU, FAO, Unione europea) concepiscono l’agricoltura come fortemente orientata verso una transizione ecologica; da qui la diffusione di nuovi paradigmi che promuovono sistemi agricoli sostenibili, che includano sia gli aspetti economici e ambientali sia quelli umani e culturali.

L’esigenza di attuare metodi di produzione agricola sostenibile è stata ampiamente condivisa dall’Unione Europea che negli ultimi anni ha implementato politiche per promuovere la transizione verso un’economia green, determinante per il raggiungimento degli obiettivi di sostenibilità del Millennio.

Già con l’entrata in vigore del Trattato di Lisbona è possibile individuare nel TUE e nel TFUE indicazioni che fanno comprendere come l’intero sistema agricolo si trovi al centro di una rilettura in quanto si è intensificato il rapporto tra l’agricoltura e gli altri settori produttivi, tanto che oggi i sistemi agricoli presentano interconnessioni con il resto dell’economia. Del resto, nell’UE le funzioni non strettamente commerciali dell’attività agricola sono diventate una componente fondamentale delle politiche agricole e rurali più recenti ed in particolare della PAC; essa promuove la sostenibilità quale valore aggiunto che non deve riguardare soltanto i fattori ambientale ed economico ma deve includere anche quelli sociali e lavorativi.

GUARINO Selma
Le donne che hanno contribuito alla costituzione dell’Europa unita

Relatrice: prof.ssa Maria Teresa Morelli

Abstract

L’elaborato affronta la tematica sul contributo che hanno dato le donne nella formazione e dedizione nella costituzione di un’Europa Unita con l’obiettivo di pace. Con il presente elaborato desidero analizzare la storia dell’Unione Europea, e esaminarla dal punto di vista dell’operato delle donne. L’obiettivo è quello di evidenziare la vita e la personalità di ogni donna, di ieri e di oggi quale protagonista del pensiero europeista e quello di comprendere quali siano stati i cambiamenti fondamentali avvenuti nella società nel tempo alla collaborazione e diffusione del pensiero degli ideali del manifesto di Ventotene .

Ho voluto rendere omaggio all’impegno, poco conosciuto delle “pioniere” dell’integrazione europea che, insieme a tanti uomini, hanno contribuito rendere concreta, quella che fino a pochi anni fa sembrava una utopia.

Le donne europee hanno pagato ad alto prezzo, combattendo per i propri ideali: le vicissitudini della

loro vita, sia sociale che familiare, è stati incisiva dando alle future generazioni una speranza .

Ognuno di loro, ha lottato contro le avversità del periodo nazista, hanno creduto in un’ Europa accogliente , capace di raggruppare diverse popolazioni nonostante radici storiche diverse.

Il processo di unificazione importante da un contributo anche di pace tra i popoli. Le donne che hanno contribuito alla costituzione che noi oggi riconosciamo come l’Unione Europea, sono rimaste “nascoste” io per prima durante le mie lezioni di diritto pubblico, ho sempre esaltato le gesta di Spinelli, Rossi, Colorni, trascurando l’aspetto femminile, per lo più è stata anche per una mia poco conoscenza e mancato accertamento dell’argomento, e grazie a questo corso ho potuto approfondire.

Cercherò di mettere in risalto per ciascun personaggio l’ avvenimento più significativo e che ha contributivo a segnare positivamente l’ideologia dell’Europa Unita. Poi si analizzerà per ogni personaggio la posizione assunta e cercherò di mettere in luce le motivazioni che ha spinto questi personaggi a lottare anche rischiando la propria vita.

Inizio con l’ analizzare la vita e il pensiero su alcuni personaggi femminili soffermandomi sulla figura di: Louise Weiss; Simone Veil; Ursula Hirschmann; Ada Rossi e il loro contributo alla fondazione e divulgazione del “Manifesto di Ventotene “ durante il periodo del fascismo in Italia infine le donne che oggi ricoprono un ruolo nell’Unione Europea. Non mancherà la parte che dedicherò al manifesto di Ventotene e ai loro fondatori. La bibliografia è stata condotta consultando informazioni leggendo articoli, libri e manoscritti consentendomi di avere un’ampia panoramica sull’argomento scelta su cui dissertare.

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